Usare la protezione solare può limitare la produzione della vitamina D? Parliamone

Usare la protezione solare può limitare la produzione della vitamina D? Parliamone

La carenza di vitamina D è molto diffusa, soprattutto nelle donne. Chiamata anche “vitamina del sole”, la vitamina D svolge un ruolo fondamentale per la salute del nostro organismo per mantenere in salute le ossa ma anche per il benessere generale. 

La vitamina D è prodotta naturalmente dal nostro corpo quando ci esponiamo ai raggi solari, gli stessi raggi solari UVB e UVA che risultano essere dannosi per la pelle e che possono provocare cancro alla pelle, nonché scottature e un'accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo.

Ci ritroviamo allora in una situazione scomoda? Possiamo difenderci dai raggi solari e dagli aspetti dannosi dell’esposizione al sole? Oppure schermare e difendere la pelle con le creme solari non va più bene? Scopriamolo insieme.

Il ruolo della vitamina D nel nostro corpo

Sebbene la vitamina D possa essere integrata e si trovi in molti alimenti comuni è risaputo che il sole sia la migliore fonte di vitamina D. La pelle esposta alla luce solare produce in maniera spontanea questa vitamina: i raggi UVB interagiscono con una proteina denominata 7-DHC che si trasforma in vitamina D3, ossia la forma attiva della vitamina D.

Cosa succede al corpo senza una quantità sufficiente di vitamina D? Si hanno gravi conseguenze per la salute, tra cui: osteoporosi, debolezza sistemica, cancro e depressione.

Questa vitamina infatti contribuisce a:

  • Regolare l’omeostasi del calcio e del fosforo per mantenere la mineralizzazione ossea e garantire il normale sviluppo delle ossa; 
  • Regolare la differenziazione e la crescita cellulare per ridurre il rischio di cancro del colon retto e della mammella; 
  • Fortifica il sistema immunitario e riduce la suscettibilità o la gravità delle malattie autoimmuni come il diabete, l’artrite reumatoide o il lupus. 

La vitamina D è essenziale anche a livello cutaneo perché aiuta e regola la risposta immunitaria della pelle, ha potenti effetti antinfiammatori, regola la produzione di lipidi cutanei e contribuisce a inibire lo sviluppo di carcinomi della pelle. 

Proprio per questi motivi è essenziale esporsi, quando possibile, al sole per sintetizzare questa preziosa risorsa. Ma come è possibile farlo senza incorrere nei problemi collegati agli effetti nocivi dei raggi UVA e UVB? Semplice attraverso un’adeguata protezione: una crema solare capace di proteggere la pelle, un filtro adeguato a limitare i danni causati dai raggi ultravioletti.

La protezione solare blocca l’assunzione di vitamina D?

Questa è allora la fatidica domanda. Ebbene gli studi condotti finora non hanno dimostrato una correlazione evidente tra la carenza di Vitamina D e la protezione solare.

Quando ci si espone al sole, l’uso di una protezione solare diventa essenziale per proteggere la pelle e la sua giovinezza prevenendo scottature, invecchiamento precoce della pelle e aumento del rischio di cancro alla pelle. 

I filtri solari funzionano bloccando i raggi UV e prevenendo così danni alla pelle. Diversi studi scientifici sono nati intorno alla protezione solare e all’assunzione di Vitamina D e tutti sembrano giungere alla stessa conclusione: 

  • Le creme e i filtri solari con basso potere di protezione non limitano in alcun modo l’assunzione di vitamina D;
  • Le creme e i filtri solari più potenti possono avere un blando effetto sulla sintesi della vitamina D ma non in modo tale controbilanciare in maniera negativa i benefici che si hanno sulla pelle.

Inoltre, secondo quanto riportato anche in diversi studi per limitare, anche di poco, l’assunzione della vitamina D le creme con SPF elevato dovrebbero essere applicate in tale quantità e con diverse applicazioni nel tempo ecco allora che diventa quasi impossibile che una persona arrivi a utilizzare così tanta crema solare da ridurre significativamente l’assunzione di Vitamina D.

La risposta alla domanda allora sembra chiara: esporsi al sole per almeno 10-15 minuti al giorno avendo cura di esporre braccia, viso e mani ai raggi solari è indispensabile per produrre vitamina D ed è indispensabile farlo con una protezione solare adeguata in base al nostro fototipo, che permetta di eliminare gli effetti nocivi dei raggi solari. Niente deve quindi fa pensare all’eliminazione della crema solare poiché la ricerca la reputa fondamentale per la protezione della salute.

I vantaggi della protezione solare per la pelle 

Cerchiamo allora di approfondire quelli che sono i vantaggi di un uso consapevole della protezione solare sulla pelle e quali sono i fondamenti da tenere a mente per mantenere la salute e la bellezza della propria pelle sul lungo periodo.

In primo luogo, è essenziale considerare il ruolo critico della protezione solare nella riduzione del rischio di cancro della pelle. I risultati di studi controllati hanno dimostrato che l'applicazione regolare di una protezione solare ad ampio spettro con SPF 15 o superiore può ridurre in modo sostanziale le possibilità di sviluppare il carcinoma a cellule squamose del 40% e il melanoma del 50%.

Questo avviene perché la luce ultravioletta (UV) del sole può danneggiare il DNA cellulare della pelle, provocando mutazioni genetiche che predispongono allo sviluppo di tumori cutanei. La protezione solare agisce come un efficace scudo, bloccando i raggi UV dannosi e riducendo così il rischio di tali mutazioni.

Un altro beneficio significativo della protezione solare è il suo ruolo nel ritardare l'invecchiamento precoce della pelle. L'esposizione non protetta ai raggi UV può accelerare il processo di invecchiamento cutaneo, manifestandosi con:

  • rughe:
  • macchie scure;
  • perdita di elasticità. 

Utilizzando regolarmente la protezione solare, si può ridurre notevolmente l'insorgenza di questi segni di invecchiamento, mantenendo la pelle più giovane e sana nel tempo. Eco Defence 50 Spf permette di proteggere la pelle dai raggi solari dannosi e previene il foto invecchiamento. Contiene inoltre una concentrazione di Pino Marittimo, Malva, Altea e Calendula estratti biologici antiossidanti e lenitivi. 

Inoltre, la protezione solare non riguarda solo la pelle, ma ha anche un impatto significativo sulla salute degli occhi. Le radiazioni UV dannose possono danneggiare gli occhi, aumentando il rischio di cataratta, tumori delle palpebre e altri disturbi oculari.

Applicare la protezione solare intorno agli occhi o utilizzare occhiali da sole con protezione UV può contribuire a proteggere questa delicata zona dagli effetti nocivi dei raggi solari.

Come esporsi alla luce solare: regole e consigli

Secondo l’evidenza scientifica esistono delle regole e dei consigli di condotta che possono essere utilizzati per esporsi alla luce solare e sintetizzare la vitamina D senza preoccupazioni. 

Il tempo necessario per esporsi alla luce solare per ottenere una quantità adeguata di vitamina D dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di pelle, la latitudine, la stagione, l'ora del giorno e altri fattori individuali. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali da considerare.

Per esempio, le persone con pelle più scura hanno bisogno di esposizioni più lunghe rispetto a quelle con pelle più chiara per produrre la stessa quantità di vitamina D inoltre le persone che vivono più lontano dall'equatore tendono a ricevere meno raggi UVB durante l'inverno, riducendo così la capacità di produrre vitamina D attraverso l'esposizione solare. 

L'esposizione al sole è più efficace nelle ore centrali del giorno quando il sole è più alto nel cielo ma questo è anche il momento in cui si necessita maggiormente di una protezione solare adeguata. Vediamo adesso alcune considerazioni generali:

  • Per le persone con pelle più chiara, esporsi al sole per circa 10-15 minuti al giorno su viso, braccia, gambe o schiena scoperte può essere sufficiente per produrre abbastanza vitamina D.
  • Le persone con pelle più scura hanno bisogno di tempi di esposizione più lunghi, fino a 20-30 minuti al giorno, per ottenere livelli adeguati di vitamina D.

La vitamina D viene prodotta quando la pelle esposta alla luce solare assorbe i raggi UVB. Le aree del corpo ideali per l'esposizione sono il viso, le braccia e le mani; se le condizioni lo consentono è possibile esporre gambe e schiena.

Protezione solare e produzione di vitamina D: tiriamo le somme

La vitamina D è essenziale per la salute delle ossa e il benessere generale, ma la sua produzione avviene principalmente attraverso l'esposizione ai raggi solari UVB e questo solleva la questione se l'uso di protezione solare, necessaria per prevenire danni alla pelle come scottature e invecchiamento precoce, possa interferire con l'assorbimento della vitamina D.

L'uso di protezione solare è cruciale per prevenire danni alla pelle, compresi il melanoma e l'invecchiamento precoce. Gli studi realizzati fino ad oggi non hanno dimostrato una correlazione significativa tra l'uso di protezione solare e la carenza di vitamina D.

Le creme solari con SPF elevato possono ridurre la quantità di vitamina D sintetizzata, ma di solito non in misura sufficiente da compromettere i benefici sulla salute della pelle. Si può quindi stare sicuri e continuare a proteggersi. La protezione solare rimane essenziale per prevenire danni alla pelle e il rischio di cancro. 


Fonti: 

https://doi.org/10.1080/09546634.2020.1789047 

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/se-proteggo-la-pelle-dal-sole-rischio-carenze-di-vitamina-d

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