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Il settore cosmetico: un quadro generale

Il settore cosmetico: un quadro generale

Cosa ci dice il rapporto annuale del settore e dei consumi cosmetici del 2022

Il 54° rapporto annuale sul settore cosmetico del Centro Studi di Cosmetica in Italia è uno strumento chiave per prendere le valutazioni statistiche e proporre soluzioni interessanti che possano risanare o rivoluzionare il mondo della cosmesi.

Trovo questo tipo di lettura sempre molto affascinante poiché mi permette di formulare ipotesi sul futuro e confrontare anche i dati che provengono dalla mia attività. Il piccolo e il grande quindi, il mio microsistema e il macrosistema nazionale rappresentano per me una fonte inesauribile di conoscenza e di idee. 

Rispetto agli anni precedenti cosa evidenziamo? Il mercato cosmetico risulta in crescita di quasi 10 punti percentuali per un risultato che arriva agli 11,8 miliardi di euro, un dato statistico interessante e dal quale non si può prescindere.

In quanto professionista del settore cosmetico penso che questi rapporti annuali siano indispensabili ma che spesso il proprio lavoro risieda nell’elaborare un’idea e avere una visione più specifica: confrontandosi ogni giorno con le esigenze del mercato, è possibile infatti cogliere le sfumature ed elaborare strategie mirate. 

Un altro dato importante dalle valutazioni nazionali e internazionali?

Le strategie mirate e personalizzate stanno diventando sempre più importanti per il sistema cosmetico: stiamo forse imparando a riconoscere che ognuno di noi è diverso e ha esigenze specifiche? Non possiamo dirlo con esattezza, ma i dati ci suggeriscono che qualcosa forse si sta muovendo. Sono stata davvero felice di questo, perché nel mio piccolo è proprio quello a cui miro, la filosofia con cui affronto il lavoro.

Credo che dopo la crisi legata alla pandemia del 2020, lo scenario italiano sia stato in netto rialzo e spero in parte di aver partecipato a questo nuovo incremento delle vendite cosmetiche. LeLang ha fatto la sua parte:

  • impegnandosi a creare maggiore consapevolezza sugli argomenti legati al self care e alla skincare; 
  • intercettando gli interessi delle persone attraverso la produzione di cosmetici dall’efficacia dimostrata;
  • individuando l’importanza della cosmetica personalizzata e dei consigli di skincare da parte di professionisti del settore; 
  • trovando un punto di contatto con i farmacisti e diffondendo un metodo di lavoro basato sulle persone e non solo sull’ecommerce. 

Come dicevo, nel mio piccolo ho scelto di procedere in maniera alternativa cercando di intercettare esigenze diverse: le vendite online rappresentano un canale di distribuzione fondamentale per circa 700 milioni di fatturato nel 2021 eppure non bastano da sole a ristabilire il mercato italiano della cosmetica. 

La vendita diretta diventa quindi un modo per ritrovare vigore e, grazie all’innovazione delle formulazioni e alla dinamica del servizio delle imprese produttrici, è possibile aggiungere un nuovo trend alle modalità di consumo, un trend difficilmente reversibile. 

Questo trend va individuato all’interno dei canali di distribuzione e della nuova fascia di popolazione coinvolta. Non solo e-commerce, quindi, ma profumerie, erboristerie, farmacie e saloni di bellezza diventano degli scenari competitivi. I consumatori desiderano quindi visitare il punto vendita, parlare con esperti, avere consigli e testare sulla propria pelle ottenendo una consulenza personalizzata. 

I giovani, invece, si trovano coinvolti grazie a prodotti che sono spesso evocativi dei loro ideali come ad esempio l’attenzione alla sostenibilità e la possibilità di personalizzazione, oltre che di collezione. Già nel 2021 i canali di distribuzione tradizionali hanno avuto un rialzo di 8 punti percentuali. La vendita online resta la modalità distributiva principale, capace di arrivare a tutt@ senza problemi. Ma è evidente un repentino cambio delle abitudini di acquisto. 

Fonte: 54° rapporto annuale sul settore cosmetico del Centro Studi di Cosmetica Italia